Lucca, tra i secoli e le Storie, ce ne sono alcune che restano come racconti tra i vicoli e le piazze.
A Lucca, e sul territorio, alcuni di questi luoghi sono oggi molto cambiati, ma le storie restano per essere raccontate in un itinerario fatto soprattutto di persone, di imprese, e di luoghi della memoria.
Poco lontano dalla Torre Guinigi, in via dell'Angelo Custode, il Palazzo Massoni, un'elegante dimora di una nobile famiglia lucchese. La facciata del Palazzo è molto elegante con modanature articolare in forma di conchiglie, ma particolarmente suggestivo è il giardino privato, nella forma seicentesca originaria, visitabile in occasione della giornata delle dimore storiche, in giugno. Quattro aiuole rialzate formano altrettanti riquadri, bordati da muriccioli ornati in stile grottesco, con ciottoli composti a mosaico, laterizi e numerosi mascheroni in marmo di pregevole fattura. In asse col portone del palazzo si trova sul muro frontale una grotticina con fontana composta da una figura femminile marmorea, due aquile e una vasca rettangolare con stemma, sostenuta da due statue di cani.
Nel 1896 nasce Carlo, il caso vuole che la famiglia si trovi in vacanza nella villa di Massa, ma è qui che cresce e si avvia alla futura carriera di aviatore.
La piazza san Pietro Somaldi, non è una delle più note di Lucca, ha un perimetro irregolare, un aspetto molto elegante e molte storie da raccontare.
Su un lato si affaccia la chiesa di San Pietro Somaldi, un esempio del romanico lucchese minore e intorno case e palazzi storici tra cui il Palazzo Spada, e palazzo Bartolomei.
Proprio in uno di questi palazzi, il 21 agosto 1897 nasce Carlo del Prete.
Una targa commemorativa, un bassorilievo realizzato dallo scultore Francesco Petroni, sormontato da una grande aquila che riprede, adattandola, una citazione dal primo canto della Divina Commedia:
"visse rivolto e riguardar nel sole: aquila sì non li s'affisse unquanco"
e la dedica:
Carlo del Prete, argonauta del cielo vinse gli spazi e supero’ le emule prove / la sua sorte guerriera lo incorono’ di lauri e di bende nell’istante / trionfale gli diede prima la morte e poi la mutilazione.
I mutilati d’Italia sul libro d’oro del sacrificio segnano il / suo nome per memoria.”
Poco lontano da qui, nella Chiesa di San Francesco si tennero i funerali di del Prete e, anni dopo, di Enrico Squaglia.
La chiesa di San Francesco, una delle poche chiese lucchesi a sala, è diventata nel tempo una sorta di pantheon lucchese. Qui sono sepolti o ricordati i musicisti lucchesi e da questa chiesa partirono le esequie dell'aviatore lucchese morto in un incidente nell'isola di Governador durante le prove per un volo dimostrativo su un nuovo tipo di idrovolante da ricognizione.
Carlo Del Prete fu sepolto al cimitero monumentale di Sant'Anna. All'ingresso dell'area cimiteriale, nella cappella Benemerentibus, il famedio lucchese riserva una medaglia anche per il transvolatore atlantico divenuto celebre per le sue imprese che lo portarono sino in Australia e nelle Americhe, stabilendo diversi record di permanenza in volo e di distanza percorsa.
L'epitaffio sulla medaglia dello scultore Augusto del Debbio recita:
Tre volte trasvolatore dell'oceano atlantico portava l'ala d'Italia a mete non ancora raggiunte
Sempre in memoria di Carlo del Prete è il tributo posizionato nel 2005 in prossimità del casello autostradale Lucca Est.
Si tratta di un aereo Piaggio-Douglas PD 808 GE degli anni '60 donato dall’Aeronautica Militare all’Associazione Arma Aeronautica sezione lucchese
foto di Di Sailko
Tornando nel centro storico, facciamo anche un salto indietro nel tempo, all'11 gennaio 1759. In un’abitazione tra via Michele Rosi e via dei Fossi, nasce Vincenzo Lunardi.
Diventerà famoso in tutto il mondo per l'attività aerostatica e sarà il protagonista della prima ascensione in pallone in Gran Bretagna, compiuta a Londra il 15 settembre 1784. Qualche anno dopo, nel giugno 1788, rese noto che avrebbe compiuto un'ascensione in volo nella sua città natale. Anche i figli del granduca di Toscana vennero appositamente per vederlo. Il volo non andò bene, il pallone si alzò troppo presto e se ne andò, da solo, verso Firenze. Nonostante questo buffo episodio, Vincenzo Lunardi resta una delle più grandi e affascinanti figure del Settecento europeo. Quando morì la notizia arrivò in tutto il mondo. A Lucca la via del Pallone, nei pressi del baluardo San Paolino, ricorda questo episodio e il Prato del Marchese (oggi Piazzale Verdi) resta il luogo simbolo delle sue aspirazioni aeronautiche.
Aeroporto di Tassignano
Idroscalo (i pochi resti) sul lago di Massaciuccoli