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Quando in un luogo di Morte e disumanizzazione la musica diventa rifugio e speranza di sopravvivenza.

Presentazione del libro e concerto in occasione del Giorno della Memoria.

Era il Gennaio del 1944 quando Fania Fenélon fu deportata ad Auschwitz e poiché sapeva cantare e suonare il pianoforte, entrò a far parte dell’orchestra femminile del campo, l’unica che sia mai esistita in tutti i campi di concentramento nazisti, che aveva il compito di accompagnare le altre prigioniere al lavoro e suonare per gli ufficiali SS.

Alla direzione dell’orchestra c’era Alma Rosé, eccezionale violinista ebrea, nipote di Gustav Mahler. Due donne, due visioni, due modi di vivere la musica all’interno del lager. Per Fania suonare è un mezzo per sopravvivere e sopravvivere è testimoniare. Per Alma la musica è un fine, il fine su cui ha costruito la propria identità. La loro musica pone domande sul rapporto fra Arte e Vita, che superano la dimensione storica e arrivano fino al nostro presente.

Ripercorrendo il diario di Fania la giornata da vita alle sue parole, accompagnate da quel repertorio musicale che era il preferito degli ufficiali tedeschi, capaci di commuoversi all’ascolto di una Madama Butterfly e subito dopo di mandare dei prigionieri alle camere a gas.

Data
Periodo
27 gennaio 2019
Orario
17:15 / 19:30
Luogo
Palazzo Ducale, Lucca
Biglietto
ingresso gratuito
Contatti

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