Nel codice 49 della Biblioteca Capitolare del secolo VIII, sono riportati alcuni edifici sparsi nella diocesi di Lucca: "tra questi San Salvatore a Vaccoli".
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Val la pena inoltrarsi tra le strade della parte vecchia del paese, tra vasi di geranei e gatti che si riposano al sole, per scoprire questo piccolo frammento di storia.
Un piccolo oratorio all’interno del centro abitato, incluso nel tessuto urbano, nel 2007, la chiesa è stata restaurata proprio ad opera dei residenti.
La struttura muraria è in parte in bozze di pietra di calcare bianco, delle vicine cave di Santa Maria del Giudice, in parte mista in laterizio e pietra e ancora intatta all’esterno nell’abside.
L'Oratorio ha pianta ad aula unica, con abside poco sporgente e orientata in modo canonico. Sulla facciata si alza un piccolo campanile a vela.
Al centro della facciata la porta è leggermente fuori asse rispetto all’oculo che si apre nella parte superiore. Nella lunetta vetrata un'immagine del Cristo rappresentato secondo l’iconografia tradizionale.
All’interno, l’aula ha un soffitto con capriate lignee, travi, travicelli e mezzane.
Il presbiterio è sollevato da terra da due scalini, con altare maggiore in marmo e il catino absidale è decorato con pittura dorata.
Itinera Romanica (itinerari del romanico)
Oggi la chiesa è una tappa importante di uno dei tanti itinerari romanici che caratterizzano la zona dell'Alto Tirreno, tra Italia e Francia.
Percorsi naturalistici, storici e culturali che attraversano piccoli borghi collinari e ambienti rurali lungo sentieri e antichi tracciati, dove si incontrano architetture religiose minori da riscoprire e valorizzare come chiese, basiliche, pievi e cappelle.
La chiesa di San Salvatore si trova menzionata per la prima volta in un Codice della Biblioteca Capitolare di Lucca risalente al secolo VIII. Da un documento del 1093 risulta che la chiesa fosse di proprietà del monastero di San Ponziano di Lucca.
Non si hanno ulteriori notizie sulla storia dell'edificio. In anni recenti la chiesa è stata restaurata ad opera dei parrocchiani, che l'hanno riportata al suo aspetto originario, tipico del romanico minore. La pianta è ad aula unica, con abside poco aggettante, disposta secondo l’asse est-ovest. La tessitura muraria è in parte in muratura mista in laterizio e pietra, in parte – in particolare all’esterno dell’abside – in bozze squadrate di pietra calcarea, proveniente dalle vicine cave di Santa Maria del Giudice.