Di legno o ferro battuto, medioevali e rinascimentali, semplici o intarsiate con raffinati decori e meravigliosi stemmi nobiliari, le porte di Lucca raccontano la storia della città e il suo passato. Una passeggiata insolita nel centro storico, un tour alternativo tra porte, portali e portoni, ognuno diverso, pronti a svelare secoli di storia, condurre tra palazzi e giardini fantastici, racconti e personaggi senza tempo e tesori inaspettati che possono trovarsi anche dietro la più anonima e insospettabile delle porte.
Le porte di Lucca sono sempre aperte. Basta aprirle ed è subito magia!
Palazzo Bernardini, una porta sul fantastico
Di fronte a Palazzo Bernardini, nel cuore di Lucca, l'attenzione di chi passa davanti è catturata dal grande portone, progettato da Nicolao Civitali, figlio del maestro lucchese del Rinascimento Matteo e fortemente influenzato dallo stile fiorentino del Cinquecento.
Scolpito e ornato da splendide decorazioni e solitamente aperto, il portone conserva uno stile affascinante, una splendida rosata in ferro battuto e magnifici battenti con teste di moro.
Ad uno sguardo più attento non sfuggirà la pietra stranamente curva della finestra alla destra del portone d'ingresso. La leggenda narra che durante la realizzazione del maestoso edificio gli inizi del Cinquecento il diavolo convinse i Bernardini, famiglia di mercanti lucchese tra le più antiche e potenti della città, ad abbattere un'immagine della Madonna non in linea con il progetto di Civitali.
Quando gli operai iniziarono a lavorare sullo stipite la pietra iniziò ad incurvarsi. E così ogni volta che si tentava di riportarla diritta. Da allora la pietra del diavolo è uno dei tanti misteri della città.
Palazzo Mansi, una porta di casa
Spingete la sua bella ed elegante porta, sormontata dallo stemma dei Mansi, famiglia di origine germanica diventata uno delle più potenti di Lucca. Entrate nel palazzo, tra i più lussuosi e raffinati della città, oggi un museo nazionale ricco di tesori da scoprire.
Costruito tra la fine del ´500 e gli inizi del ´600, conserva grande parte degli arredi originari, una pinacoteca con opere di Vasari, Tintoretto e Pontormo e un prezioso ed esuberante ciclo di arazzi fiamminghi che riveste le pareti delle quattro sale del piano nobile fino alla magnifica Alcova degli sposi.
Aprire le porte di questa signorile dimora è viaggiare nella storia di Lucca, ammirare le sete lucchesi celebrate e indossate in tutto il mondo, gli abiti di dei Gonfalonieri della Repubblica e della principessa Elisa Bonaparte, sorella dell'Imperatore Napoleone, ascoltare i racconti della triste storia d'amore della bella Maddalena Trenta e le avventure amorose di Lucida Mansi, nobildonna vissuta nel 1600, che ancora oggi nelle notti di luna piena si può vedere apparire tra le placide acque del laghetto dell'Orto Botanico dopo avere venduto l'anima al Diavolo in cambio dell'eterna bellezza.
Palazzo Orsetti, una porta sulla storia
I magnifici portali monumentali spiccano sulla semplicità del palazzo, residenza prima dei Diodati e poi degli Orsetti. Una vera e propria attrazione per chi attraversa le tipiche strade di via Santa Giustina e via di Loreto.
La porta che si affaccia davanti al giardino, attribuita al talento creativo dell'artista Nicolao Civitali, è un’opera d’arte tra cornici in arenaria, trofei in rilievo e alla sommità dei battenti adornato da figure mitologiche di un tritone e una sirena.
Da lì il passo è breve per l’entrata del palazzo, un lungo corridoio a metà del quale si apre uno scenografico scalone e sul pianerottolo lo sguardo è attirato dai magnifici dipinti della Congiura ai danni di Wallenstein di Pietro Paolini e un Amore e Psiche di Pontormo.
E poi ancora verso la Sala degli Specchi, tra sontuosi tendaggi rossi ed esuberanti lampadari che trasportano come d'incanto nell'atmosfera nobiliare della Lucca del Settecento.
L'oratorio degli Angeli Custodi, una porta sulla meraviglia
Un'entrata quasi anonima, nascosta tra i tortuosi vicoli e le strette strade del centro storico.
Una porta di legno verde come tante altre disseminate nel centro storico segnalata soltanto d aun affresco che ritrae un angelo custode coi piedi leggermente sollevati dal suolo intento ad indicare ad un fanciullo, tenuto per mano, la via della salvezza.
Aprite questa piccola porta ed entrate in uno scrigno prezioso ed unico, un luogo sorprendente e inaspettato, guidati dagli angeli e da un'esplosione di colori e armonia.
L’Oratorio degli Angeli, in via dell'Angelo Custode, a pochi passi dalla Torre Guinigi, risale al 1638 per volontà del religioso lucchese Bonaventura Guasparini che dedicò la vita ai più sfortunati.
Sulle pareti della sala, impreziosita da un organo che risuona per concerti ed eventi musicali, si è rapiti da un viaggio angelico attraverso nove tele realizzate nella seconda metà del Seicento, da San Girolamo e la visione dell'Apocalisse ai capolavori del lucchese Girolamo Scaglia a Matteo Boselli, Pierfilippo Mannucci e Antonio Franchi.
Torre delle Ore, una porta verso il cielo
Piccole porte per grandi panorami. Nella centralissima via Fillungo, nell'affollata e brulicante strada dello shopping, passa quasi inosservata.
Una porticina verde scura, alta poco meno di due metri, incastonata dentro pietre poderose e secolari, sulla cui sommità una piccola targhetta dorata riporta la scritta Torre delle Ore.
Da questa porta fiabesca si può toccare il cielo con un dito, dopo avere percorso i 207 scalini per raggiungere la cima della torre a 50 metri di altezza.
Una fatica ripagata da una vista meravigliosa sulla città e il suo dedalo di strade, i meravigliosi scorci sui palazzi e i tetti rossi delle case.
Meno famosa della dirimpettaia torre Guinigi, ma bella, slanciata e dal fascino particolare, dal 1390 segna l'ora della città con i suoi rintocchi che si possono sentire in ogni angolo. Dalla metà del Settecento grazie ad un orologio di altissima precisione, capolavoro di ingegneria orologiaia del ginevrino Louis Simon.
Porta santa Maria, una porta nelle Mura di Lucca.
Alte, poderose e spettacolari le Porte delle Mura come castelli svettano sulla città.
Attraversare queste porte, costruite tra il Cinquencento e il Seicento, è fare un salto nella storia di Lucca tra antichi portali, santi e vergini, stemmi araldici, animali mitologici e resti di catene e ponti levatoi. Un’esperienza per conoscere le origini della città.
Da sistema difensivo per respingere le minacce esterne sono diventate semplici varchi di accesso al centro storico quando la cinta muraria rinascimentale è stata riconvertitaad uso civile nei primi dell'Ottocento.
Porta San Pietro, Porta Santa Maria e Porta San Donato sono le più antiche.
Dentro le Mura si possono ammirare anche le porte monumentali Porta dei Borghi, Porta San Gervasio e Porta San Donato vecchia che delimitavano la città prima dell'ampliamento della cerchia muraria.