INSIDE MONET
Fino al 29 ottobre 2023, un entusiasmante evento tra reale e virtuale tra il verde delle Mura di Lucca e i colori dei quadri di Monet.
I capolavori del padre dell’Impressionismo francese prendono vita davanti ai vostri occhi, regalandovi un viaggio a 360° nell'arte di Claude Monet.
Un viaggio tra il reale, le meravigliose mura di Lucca, e il virtuale, le opere più famose di Claude Monet.
Diventa Claude Monet per un giorno!
Inside Monet VR Experience è il primo evento en plein air d'arte digitale unico nel suo genere: Lucca si fonderà con le pennellate dell’artista.
Indossando il visore di Realtà Virtuale, sarà il pittore in persona a narrare la sua vita e le sue opere più famose:
l’alba al porto di Le Havre nel quadro “Impressione, Levar del Sole”, l’aria estiva sulla pelle davanti a una distesa di papaveri scarlatti de “I papaveri”.
Il primo tour, gratuito si terrà in anteprima il 10 agosto in occasione di "...e lucevan le stelle", in due turni, alle 21:30 e alle 23:00
il tour prosegue, FINO AL 29 OTTOBRE!
Agosto
venerdì 25 - ore 17.00
sabato 26 - ore 10.30 e 17.00
domenica 27 - ore 10.30 e 17.00
Settembre
venerdì 1 - ore 17.00
sabato 2 - ore 10.30 e 17.00
domenica 3 - ore 10.30 e 17.00
sabato 9 - ore 10.30 e 17.00
domenica 10 - ore 10.30 e 17.00
giovedì 14 - ore 10.30 e 17.00
venerdì 15 - ore 17.00
sabato 16 - ore 10.30 e 17.00
sabato 23 - ore 10.30 e 17.00
domenica 24 - ore 10.30 e 17.00
venerdì 29 - ore 17.00
sabato 30 - ore 10.30 e 17.00
Ottobre
sabato 7 - ore 15:00
domenica 8 - ore 15:00
sabato 14 - ore 15:00
domenica 15 - ore 15:00
sabato 21 - ore 15:00
domenica 22 - ore 15:00
sabato 28 - ore 15:00
domenica 29 - ore 15:00
biglietto: € 15,00 adulti, € 10,00 riduzione (minori di 18 e maggiori di 65 anni).
I biglietti sono disponibili SOLO online, qui: wayexperience.it/monetlucca
I tour partono dall'Infopoint Mura di Lucca (Porta San Donato nuova, sulla passeggiata delle Mura rinascimentali).
In caso di pioggia: l'esperienza si svolgerà all'interno dell'Infopoint Mura di Lucca.
LE OPERE
Una mattina del 1872, sorge un sole pallido nel porto brumoso di Le Havre e con lui nasce l'#impressionismo.
Immaginate di trovarvi nello studio di Giverny, proprio in quella mattina di tanto tempo fa e sarà facile farvi catturare dai colori e dalle forme di questo quadro per provare le sensazioni che Monet stesso ha provato mentre ammirava quella storica alba.
Impressione, Levar del sole (1872)
Devo avere fiori, sempre e sempre.
(Claude Monet)
Un salto nel tempo e nello spazio per tornare all'inizio dell'estate, quando fioriscono i papaveri, per mano a Claude Monet.
Un attimo e ti ritrovi immerso nell’istantanea di un momento, all’aperto, davanti a una distesa di papaveri scarlatti, e vivi sulla tua pelle l’aria estiva e la qualità della luce della regione dell’Ile de France che Monet voleva “catturare” dipingendo en plein air.
I papaveri (1873)
Durante le calde giornate estive del 1875 Claude e Camille amano passeggiare insieme al loro figlio sulle colline di Argenteuil.
Quel giorno era particolarmente caldo e Camille era particolarmente bella...
Puoi accompagnarli sulle colline tra l’erba mossa, nel gradevole venticello estivo che avvolge tutto il paesaggio.
La passeggiata (1875)
È nel corso di una tersa giornata d'estate che si può vivere la potente poesia del colore che muta. Al mattino la linea rosa del sole accarezza i fiori e anima gli stagni con i suoi riflessi per poi diventare più intensa e riempirsi di calore e di colori saturi nel pieno di una giornata estiva, inscindibile dai profumi caldi che riempiono l'aria della campagna.
E’ intorno alla sua casa che Claude Monet dipinge più volte i pioppi, i covoni di fieno nel loro mutare nella luce del giorno e della sera.
E tu cosa aspetti? Lasciati trasportare in questo scrigno di poesia!
I covoni (1890-91)
Io dipingo come un uccello canta.
Il giardinaggio è un’attività che ho imparato nella mia giovinezza quando ero infelice. Forse devo ai fiori l’essere diventato un pittore.
Il colore è la mia ossessione quotidiana, la gioia e il tormento. (dice Claude Monet)
Per Monet il giardino era l’unica distrazione dopo la fatica e l’impegno spossante che metteva nella sua pittura. (dice Blanche Monet, la figlia)
Monet considerava il suo giardino di Giverny il suo capolavoro più bello, ed è qui che nasce la serie di opere con protagoniste le ninfee. Entra nell’ultimo quadro, nell’armonia dei colori e delle pennellate che si combinano con gli effetti dell’acqua e della luce in natura.
Stagno delle ninfee (1899)
Mi ci è voluto molto tempo per capire le mie ninfee. Le avevo piantate per il gusto di piantarle, e le ho coltivate senza pensare di ritrarle… Non si assorbe un paesaggio in un solo giorno… E poi, all’improvviso, ho avuto la rivelazione dalle fate del mio stagno. Ho preso la mia tavolozza. Da allora, non ho avuto altri modelli.
Quando sei lì fuori dimentica gli oggetti che hai di fronte, un albero una casa o qualsiasi cosa. Pensa semplicemente: qui un rettangolo di blu, qui un pezzo di rosa, qui una fascia di giallo, e dipingi come appare, in quel colore e in quella forma che percepisci.
Il soggetto è secondario, quel che voglio riprodurre è ciò che si trova tra il soggetto e me stesso. (ClaudeMonet)
Stagno delle ninfee (1899)