La tradizione viva dei presepi e degli alberi di Natale decorati a festa diventa un itinerario da scoprire nelle chiese e nei palazzi del centro storico di Lucca.
Un'occasione particolare per scoprire i tradizionali presepi che si tramandano da secoli accanto a piccoli presepi creativi e contemporanei allestiti in luoghi sempre ricchi di fascino.
Nella chiesa di Santa Maria Corteorlandini lo storico presepe vestito
Una delle numerose chiese lucchesi, nonchè uno degli esempi migliori del barocco cittadino, Santa Maria Corteorlandini è un'antica chiesa di fondazione altomedievale
Dall’8 dicembre all'Epifania viene esposto il presepe vestito, un raro esemplare di presepe storico della fine del '600, che si distingue per i tessuti di manifattura lucchese.
La provenienza napoletana di alcune statue, in particolare quelle che riguardano il popolo, ci ricorda la grande diffusione che, in epoca barocca, ebbe il presepe pertenopeo.
I rapporti tra Lucca e Napoli erano già consolidati da tempo, grazie al commercio della seta e alla notevole tradizione musicale di entrambe le città.
Alla fine del seicento, nella chiesa di Santa Maria Nera, arrivò quindi tutta la teatralità del nuovo presepe napoletano che tendeva a mescolare sacro e profano, rappresentando la quotidianità che animava piazzette, vie e vicoli. Apparvero così, anche nel presepe lucchese, statue di personaggi del popolo come i pezzenti, i tavernari, i ciabattini, gli umili e i derelitti. I manichini del presepe di Santa Maria Nera hanno testa ed arti di legno, ma con un'anima in filo di ferro rivestita di stoppa che permette alle statue di avere pose più plastiche. Quindi, non è solo la storicità a renderlo straordinario ma anche l'originalità delle grandi statue dalle articolazioni in legno snodabile e la bellezza dei mantelli dei re magi, in particolare quello verde di velluto risalente ai primi del'600, che mette in evidenza l'antica maestria tutta lucchese della fabbricazione di tessuti.
Sotto il loggiato del Palazzo Pretorio, il presepe d'autore di Francesco Zavattari.
Attraverso gli intrecci tipici della sua arte, Francesco Zavattari inscrive la splendide statue della Natività di Fontanini in un hortus conclusus che richiama le ambientazioni caratteristiche di Beato Angelico: uno spazio fisicamente e concettualmente protetto, simbolo della sacralità della scena, ma anche della purezza della Vergine Maria. Questo momento solenne non è tuttavia distante dallo spettatore, che può viverlo in modo intenso e immersivo a 360 gradi.
Nella chiesetta di San Benedetto in Gottella, il presepe artistico
La Confraternita dei Legnaioli come tradizione, allestisce ill Presepe nella chiesa di S. Benedetto in Gottella, in Piazza Bernardini.
La sapiente visione e regia del Prof. Adolfo Lorenzetti, guida la messa in opera che quest'anno sarà su una struttura di circa 16 metri quadrati.
La Natività è al centro della scena in primo piano all'interno di una grande grotta e tutto intorno si sviluppa a semicerchio un grande paesaggio con scorci di paesi che si rifanno ai paesaggi toscani, con gruppi di casolari e personaggi che daranno movimento ad una scena che alterna le fasi "giorno-notte", ricchi di luci che durante la fase notturna illuminano la scena immersa in un azzurro dominante.
La musica in sottofondo crea un'atmosfera poetica richiamando tutti alla riflessione su quell'evento unico che è la Natività.
Il 16 di Novembre alle ore 17:30 la restauratrice Laura Del Muratore illustra il suo lavoro di restauro della statua raffigurante San Giuseppe e le caratteristiche del suo intervento, seguita da una relazione del Dott. Vincenzo Lombardi che tratterà il tema: San Giuseppe l'uomo dei sogni.
Il Presepe sarà inaugurato Sabato 14 Dicembre.
A Villa Guinigi i presepi dipinti della collezione del Museo Nazionale.
Nella cannoniera di San Frediano, Fiat Pax, il presepe tradizionale
“Trionfi la Pace! Fiat Pax, Bellum cessat!
Un piccolo Presepe nel Sotterraneo delle Artiglierie delle Mura realizzato a cura dell'associaizone di rievocazione storica Historica Lucense con vecchi figurini in gesso in una ambientazione anticheggiante composta da strumenti di guerra in stato di abbandono a significare la tragicità della violenza guerresca e da una piccola Natività circondata da frutti e oggetti di uso comune nel lavoro e tra gli arredi delle case antiche a significare la Benedizione del Cristo Nato sulle attività pacifiche del buon vivere,
La Natività, comunque posta al centro di una “scena” che riconduca a una ambientazione consona per un ambito storico quale quello del Sotterraneo, intensamente legato alla originaria attività del Corpo dei Bombardieri delle Mura, sarà in opera dalla metà di dicembre fino alla prima domenica dopo l’Epifania.
La Natività sarà sovrastata da un cartiglio recante il motto latino”REX REGUM – DOMINUS DOMINANTIUM” ( Re dei Re, Dominatore dei dominatori”)