La Serie B elettrizza tutti: crescono gli spettatori e l'entusiasmo, lo stadio viene ampliato nel settore ospiti destinato ad accogliere tifosi di tante squadre blasonate.
La favola della Lucchese che gioca, diverte e vince conquista tutti, ben oltre i confini della città.
Le reti di Paci, le giocate di Rastelli, le geometrie di Monaco, gli interventi difensivi di Montanari, l'estro di Donatelli esaltano gli amanti del calcio: Orrico e i suoi ragazzi sono protagonisti anche del primo campionato di Serie B dove sfiorano, con molti rimpianti, il salto nella massima serie. Prima ancora che finisca la stagione, il tecnico decide di accettare la proposta dell'Inter: il contraccolpo si vede e la squadra, complici numerosi infortuni, rallenta. Il sogno sfuma. Nel frattempo, al suo posto, nella stagione successiva, arriva un altro tecnico che si farà conoscere in tutto il mondo: Marcello Lippi, già ex capitano rossonero.
La Lucchese è stabilmente in Serie B, da qui passano molti giocatori e allenatori poi approdati in categoria superiore, solo in una circostanza rischia la retrocessione. Nella stagione 1995-96, invece, sfiora ancora la Serie A con Bolchi in panchina, ma anche stavolta la speranza si spegne negli ultimi turni di campionato. La proprietà di Maestrelli e Grassi dà vita a una politica di diminuzione dei costi (gli introiti televisivi ancora non esistono) e sul campo la squadra, rivoluzionata in ogni stagione, trova qualche difficoltà riuscendo comunque a salvarsi.
I tifosi cominciano a rumoreggiare, Maestrelli si dichiara disposto a farsi da parte. Il punto di non ritorno è la stagione 1998-99. I cambi di allenatore a ripetizione, una squadra non all'altezza e le dimissioni del presidente provocano la retrocessione: dopo quasi dieci anni è di nuovo Serie C1. Al comando del club resta Grassi, ma è tutto da ricostruire: viene richiamato l'amuleto Orrico, dopo l'esonero di Discepoli, ma la Lucchese si perde alla distanza e non centra nemmeno i playoff.