Nei primi campionati del decennio in corso, la Lucchese, nonostante gli esigui mezzi finanziari a disposizione, riesce comunque a centrare due volte i play off con in panchina prima ancora Pagliuca e poi Maraia. Sono tornei senza particolari sussulti, ma che comunque consentono di tenere il club in una situazione di tranquillità, mentre si affaccia la possibilità, poi svanita nel nulla, di una completa ricostruzione del Porta Elisa ad opera di un consorzio di aziende.
Nel 2023, i quattro soci decidono di passare la mano: la situazione finanziaria non consente, in assenza di aiuti da parte del ricco tessuto industriale cittadino, di andare oltre. All'orizzonte di profila così l'imprenditore trapanese Andrea Bulgarella, che rileva il club nella primavera di quell'anno. Le dichiarazioni di intenti si sprecano, i progetti di campionati di vertice si susseguono. Ma nel concreto, a parte un contestato cambio di marchio con il vecchio stemma che finisce in soffitta, c'è ben poco.
La squadra allestita per il campionato 2023-24 ha evidenti limiti e il tecnico Giorgio Gorgone riesce comunque a portarla in semifinale di Coppa Italia e in una posizione di centroclassifica in campionato. L'anno in corso, invece, riserva il colpo di scena: Bulgarella e il suo gruppo se ne vanno, dopo aver negato per mesi l'ipotesi di un abbandono e in estate aver rilanciato le ambizioni.
Nel gennaio del 2025, arriva la prima cessione, poi una seconda a febbraio e una terza a marzo: tutte nelle mani di soggetti incapaci di pagare una sola scadenza degli stipendi e più in generale di fra fronte alle spese aziendali. Il club viene penalizzato di sei punti, Gorgone e i giocatori sono soli, come nel 2019 lo fu Favarin e il suo gruppo. Come allora si mobilitano i tifosi che pagano trasferte e spese di apertura del Porta Elisa con l'ennesimo atto di amore.