AS Lu, Fortificazioni della Città e dello Stato 42, n. 1
La Tagliata e gli Spalti
Un’ampia zona a prato circonda oggi le mura ed è quello che resta della sistemazione originaria.
Per raggiungere la città era necessario superare una serie di “filtri”. Una vasta “tagliata” proteggeva le mura e si divideva in due fasce: quella esterna si estendeva per 200 braccia corrispondenti a 118 metri, quella a ridosso delle mura misurava 537 braccia, ovvero 334 metro ed era questa che svolgeva una funzione decisiva per la difesa della città.
Questa zona doveva rimanere sgombra non solo da costruzioni ma anche da alberi in modo da non consentire alcun riparo agli assedianti. Era in questa fascia che venivano realizzate fortificazioni in terra a forma triangolare destinate ai fucilieri che difendevano la città. Dalla loro forma presero il nome di “lunette” o “mezzelune”. Tra il 1648 ed il 1650 ne furono costruite 12 e di queste due sono ancora conservate e ben visibili nella zona nord.
Se sono giunte sino a noi si deve all’intervento della Soprintendenza ai Monumenti che impose un nuovo percorso al viale di circonvallazione tra porta Santa Maria e porta San Donato nuova che secondo il progetto del Comune invadeva quella parte di “lunette”.
La pianta disegnata dall’agrimensore Paolo Natalini offre una rappresentazione dell’intera cerchia fortificata che era stata appena completata.
Una delle due lunette rimaste nella zona degli spalti