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RI-CONOSCERE LE MURA - dai cannoni alle pecore

 

dai cannoni alle pecore

Con l’arrivo della sorella di Napoleone, la principessa Elisa che governò Lucca dal 1805 al 1814, si accelerava la smilitarizzazione delle Mura.
Già il 13 giugno 1807 una sua disposizione consentiva di uscire liberamente di notte dalla città e, per i mesi da maggio a settembre, autorizzava “il passeggio” sulle Mura sino al suono delle ore 11 della notte nel tratto compreso tra le porte  San Pietro e San Donato.
Un intraprendente caffettiere di Lucca, appena otto giorni dopo il decreto, era autorizzato ad aprire sul “baluardo detto di Cittadella” un caffè “provvisto di rinfreschi” sul tipo di quelli che “si usano in Francia”.

 

Nel suo Diario l’abate Chelini se la prendeva con quel “decreto sovrano” che consentiva alla “gioventù d’ambo i sessi… di potersi rinfrescare con acque gelate, e sorbetti d’ogni specie”. 

La Principessa destinò inoltre il baluardo San Martino alle 100 pecore di razza merinos fatte venire dalla Spagna e che furono sistemate nel “capannone che prima serviva per tenervi i cannoni di bronzo”. La riduzione del parapetto per dare visione della campagna, la collocazione di sedili e, nel 1811, l’apertura della nuova porta che ancora oggi reca il nome di Elisa completavano la trasformazione delle mura.

 

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