L’Orto botanico è il giardino più prezioso di Lucca, un'isola di verde e biodiversità che si estende per due ettari nell’angolo sud orientale del centro storico.
Contatti
INDIRIZZO: Via del Giardino Botanico, 14 Lucca
TELEFONO: 0583 442482
E-MAIL: biglietteria@ortobotanicodilucca.it
SITO WEB: ortobotanicodilucca.it
L'Orto Botanico è aperto al pubblico aperta dal 21 marzo al 2 novembre di ogni anno.
La prenotazione è consigliata nei giorni feriali e obbligatoria nei we e nei giorni festivi.
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Il 23 maggio 1820 Maria Luisa di Borbone, duchessa di Lucca, firmava l'atto di consegna di un appezzamento di terreno, la Piaggia Romana, al Real Liceo (l’università della città) per farne un giardino scientifico. Le prime piante e gli arbusti furono prelevati dalla Villa Reale di Marlia e da altri vivai pubblici della città, altri semi e piante arrivarono dagli orti botanici vicini.
Nel corso dei suoi 200 anni di storia l'Orto botanico è stato uno dei luoghi di studio e ricerca più significativi della città. Oggi si occupa della conservazione di specie e varietà a rischio di estinzione, dello studio della tradizione etnobotanica locale, di sensibilizzazione e didattica. Nei mesi primaverili ed estivi i suoi spazi verdi ed ombrosi diventano il palcoscenico di eventi culturali e concerti musicali.
La parte meridionale del giardino ospita l'arboreto con alberi secolari dall’aspetto monumentale, tra i quali il patriarca dell'orto, l'antico e maestoso Cedro del Libano, figlio di quello dell’Orto botanico di Pisa, messo a dimora nel 1822. Nell'angolo più orientale il grazioso laghetto popolato da ninfee, con al centro l'isoletta occupata da un cipresso calvo che in autunno si tinge di un intenso color ruggine. Uno specchio d'acqua silenzioso e misterioso, che ha ispirato racconti e leggende popolari. La collezione di camelie e rododendri, gli eleganti protagonisti dei giardini e dei parchi delle sontuose ville della Lucchesia. La Montagnola, realizzata con grossi blocchi rocciosi e percorsa da un sentiero elicoidale, che accoglie la flora spontanea delle vicine montagne (Monte Pisano, Appennino, Alpi Apuane) e gli alberi e gli arbusti sempreverdi mediterranei.
Nella parte settentrionale la Scuola botanica, la raccolta di piante medicinali esotiche ed autoctone, il Museo "Cesare Bicchi" con i preziosi erbari e una delle sedi della Banca Regionale del Germoplasma, che conserva i semi di varietà locali d’interesse agrario a rischio d’estinzione. Infine le antiche serre e quelle moderne, dove si possono ammirare le piante provenienti dalle zone tropicali e subtropicali di tutto il mondo. Questa zona del giardino è dominata da uno spettacolare Ginkgo biloba: in autunno la sua grande chioma si veste di un color giallo oro e le foglie a forma di ventaglio cadendo a terra creano un tappeto di suggestiva bellezza.