Le ville monumentali sono le perle che impreziosiscono la corona delle colline lucchesi.
Le strade piccole e tortuose, risalgono le colline in mezzo agli oliveti, fiancheggiate da alti muri a secco
Dritti e lunghi viali alberati, come in una scena teatrale, incorniciano le facciate delle ville monumentali inserite armoniosamente nel paesaggio agricolo circostante.
Le architetture e i giardini si presentano come una scena teatrale. Affascinanti in ogni stagione, sono la primavera e l'autunno, quando ai colori dell'aria si aggiugono i profumi delle campagne e i colori delle fioriture o del foliage, i momenti in cui vale proprio la pena di visitarle.
I giardini, sono veri e propri Mirabilia, progettati per stupire ed intrattenere gli aristocratici ospiti con collezioni di piante esotiche ed esuberanti fioriture, boschi selvatici e giardini geometrici, fontane e giochi d’acqua, statue allegoriche e mascheroni, grandi peschiere, grotte artificiali, ninfei, teatri all’aperto scolpiti nel bosso e nel tasso ed ogni tipo di piacevolezza che rendesse gradevoli le aristocratiche giornate in campagna.
Una passeggiata tra i saloni eleganti e nei parchi di queste antiche dimore è un "must do" della bella stagione:
L’aristocratica, Villa Torrigiani, annunciata da un viale di cipressi secolari e rara testimonianza, con i suoi arredi seiecenteschi della raffinata arte dei tessitori lucchesi.
La leggendaria Villa Mansi, che fu elegante dimora della bella Lucida, in vita donne nobile e raffinata, oggi inquieto fantasma che si aggira nei viali del giardino;
La principesca Villa Reale che ospitò nell’ottocento la corte della principessa Elisa Bonaparte Baciocchi.
Un parco articolato con i famosi teatri d’acqua e di verzura, un grande ninfeo decorato con piccole pietre di fiume e vetri scuri, un viale di camelie che accompagna i piccoli salti del ruscello e i laghetti in mezzo al bosco, e la peschiera, e centinaia di piante di limoni, e un gazebo per la musica, e una montagnola panoramica...
E ancora, oltre il muro di cinta, il parco della Villa Grabau con la sua ricca e raffinata collezione di specie arboree ed arbustive locali e di varie parti del mondo e, ancora un cancello, la Villa Oliva, un disegno di derivazione rinascimentale, un respiro fiorentino e manierista, giochi di volumi e di piani che caratterizzano l’architettura dell’edifico e degli spazi attorno.